Non ci sono parole per descrivere le emozioni che in questi giorni affollano la mia mente.
La chiusura dell'edizione cartacea del quotidiano Il Trentino mi ha lasciata senza parole (e chi mi conosce sa che questo non accade molto spesso). Si sa che la situazione del mondo editoriale non è delle più rosee e in molti sapevano delle difficoltà di questa testata ... ma credo che nulla lasciasse presagire un epilogo così drastico e repentino.
In queste ore la mia mente torna continuamente ai primi anni del 2000, agli anni universitari ed in particolare ai miei primi passi nel mondo del giornalismo. In particolare, al momento in cui ho varcato per la prima volta la soglia di una redazione, entrando in punta di piedi in un gruppo di giornalisti che, anche se solo per pochi mesi, si è trasformato in una seconda famiglia. Quella redazione era proprio quella de "Il Trentino".
I primi articoli, le prime correzioni da parte del mio tutor, le chiacchierate sulla "politica locale" e l'emozione di vedere, dopo una giornata di "tentativi" e correzione di bozze i primi articoli pubblicati da uno dei due quotidiani della provincia di Trento. Non parliamo poi dei primi richiami in "prima" con tanto di sigla e/o firma. Ancora oggi fatico a descrivere l'emozione provata nel vedere per le prime volte il mio nome - "Jessica Pellegrino" - sulle pagine di un giornale.
Da quei primi passi... di acqua sotto i ponti, come si suol dire, ne è passata parecchia... a pochi anni di distanza, le giornate in redazione le ho passate nella redazione milanese del quotidiano nazionale "L'Avvenire" e, proprio o in seguito ai "mesi milanesi", nel 2006 la mia collaborazione con "Il Trentino" si è chiusa ed è iniziata l'esperienza come collaboratrice de "L'Adige".
Il mondo editoriale trentino ha subito una scossa di portata epocale... e sono stati molti i colleghi che hanno voluto rimarcare quello spirito "competitivo", con un'accezione assolutamente positiva, che ha sempre caratterizzato queste due realtà... Ci siamo "letti" a vicenda ogni giorno per capire chi aveva approfondito meglio la stessa notizia... Non parliamo poi dei "buchi" presi e dati reciprocamente. Un rapporto che, indubbiamente, ha sempre spronato tutti a dare il meglio...
Lo ammetto, (e so di non essere stata l'unica) ho provato a scaricare l'edizione digitale de "Il Trentino": ovviamente non l'ho trovata...
In questo momento il pensiero va ai colleghi e alle loro famiglie, a cui va tutta la mia solidarietà.
Pare ci sia la possibilità che l'editore e il CdA stiano pensando ad una svolta "web" per questa testata... un fronte su cui, personalmente, ritengo ci siano ampi spazi di manovra...
É innegabile che, anche per chi come me cerca sempre di trovare il "lato positivo" della situazione, questa volta intravedere una luce in fondo al tunnel non sia facile... ma continuo a ripetermi che nonostante tutto "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma".
Nulla può dunque "distruggere" il lavoro fatto da tanti giornalisti, collaboratori e fotografi in questi 75 anni e spero che, pro futuro, ci sia anche lo spazio per una trasformazione sia "lungimirante!"