Ti capita mai di fare dei paralleli tra passato e presente?
A me… sì, aggiungerei spesso e volentieri. Soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo attuale dei termini e l’implicita visione della realtà che ne consegue…
Ok, lo ammetto, detta così sembra una cosa assolutamente astratta… ma fidati, non lo è!
Facciamo un esempio concreto:
“fiducia mal riposta” ed “ingenuità”. Se pensiamo al risultato finale la differenza tra l'uno e l’altro è praticamente irrisoria. In entrambi i casi infatti abbiamo qualcuno che non ha detto o non ha fatto ciò che aveva dichiarato in precedenza…
In passato l’accento veniva posto sulla prima: "fiducia mal riposta": la "colpa" era di chi aveva "mancato" la parola… uno sgarbo che macchiava l'onta dei cosiddetti "uomini d’onore", rispettabili e, per l'appunto, di “parola”.
Adesso torniamo a noi... cosa succede oggi?
Vero, generalizzare non va mai bene, ma proviamo a fare mente locale: pensiamo ad una persona che crede a ciò che le si dice, una persona che si fida degli altri. Certo può trovare delle persone che meritano questa sua fiducia... ma anche no. Ed in questo secondo caso come verrebbe considerata dai più? Ma certo, risposta esatta: "ingenua".
Questo cosa implica? Di fatto nullla, se non per il fatto che se le cose "vanno male" la colpa è sua… un paradosso? Se ci si pensa bene sì, assolutamente sì, ma così è...
Giusto? Sbagliato?
Credo che ognuno possa avere una sua opinione in merito... e che, allo stesso modo, debba e possa scegliere quale sia la visione che più gli si addice.
Personalmente io continuo a proponedere per la prima. Se dò la mia parola, la mantengo e lo stesso mi aspetto da chi mi sta accanto. Sta poi agli altri dimostrare di "meritare" o "non meritare" la mia fiducia. Il che ha una serie di implicazioni positive anche quando capita di trovare le "persone sbagliate"... due per tutte: sapere su chi puoi contare e sapere chi "scartare"...
L'altro motivo, che mi fa proseguire su questa strada è l'analisi del secondo lemma... la definizione è infatti di per sé esaustiva: persona che "conserva l'innata semplicità e purezza a causa della propria inesperienza"...
mi basta quest'ultima parola per pensare di non poter "affibbiare" siddetto vocabolo ad "adulti" o presunti tali...
quanto meno...non a me stessa! :D